Fra i meravigliosi e fiabeschi castelli della bassa parmense, vi è sicuramente Castello o Rocca di Roccabianca. Strada del Culatello
Fu Pier Maria Rossi, feudatario del paese, a volere l'erezione della Rocca nel sesto decennio del XV secolo: la leggenda vuole che il condottiero la dedicasse all'amante Bianca Pellegrini, da cui il nome derivò il toponimo del paese, Roccabianca.
Fu Pier Maria Rossi, feudatario del paese, a volere l'erezione della Rocca nel sesto decennio del XV secolo: la leggenda vuole che il condottiero la dedicasse all'amante Bianca Pellegrini, da cui il nome derivò il toponimo del paese, Roccabianca.
Si tratta di un castello di pianta regolare, quadrangolare, con i lati lunghi perpendicolari alle strade del paese che sboccano nella piazza del mercato (piazza Minozzi), in modo tale da trovarsi nel cuore dell'abitato.
La natura evidentemente non solo romanticamente residenziale ma anche spiccatamente difensiva, e non avrebbe potuto essere altrimenti per un feudo posto all'incrocio di lotte sanguinose fra Rossi e Pallavicino, si nota dai possenti speroni angolari sull'asse meridiano, dal podio a tronco di piramide su cui poggia il fortilizio, dagli spioventi. Al di sopra del blocco murario spicca il mastio a due livelli, posto nel cortile dalla parte opposta dell'ingresso principale: la struttura è analoga a quella di Torrechiara, Noceto, Varano Melegari e Castelguelfo. (immagini)
Gli elementi architettonici del complesso rivelano comunque le composizioni in epoche differenti e i diversi rimaneggiamenti. All'interno si trovavano una volta preziosi e celebri affreschi attribuiti a Niccolòda Varallo, con le Storie di Griselda (tratte dalla nota novella decameroniana) e il Ciclo astrologico, voluti da Pier Maria Rossi, e nel 1897 staccati e trasferiti nel Museo del Castello Sforzesco a Milano. Il soffitto della sala del primo piano dove erano ospitati gli affreschi conserva ancora un fondo azzurro-firmamento forse allusivo alle gesta rossiane.
Gli elementi architettonici del complesso rivelano comunque le composizioni in epoche differenti e i diversi rimaneggiamenti. All'interno si trovavano una volta preziosi e celebri affreschi attribuiti a Niccolòda Varallo, con le Storie di Griselda (tratte dalla nota novella decameroniana) e il Ciclo astrologico, voluti da Pier Maria Rossi, e nel 1897 staccati e trasferiti nel Museo del Castello Sforzesco a Milano. Il soffitto della sala del primo piano dove erano ospitati gli affreschi conserva ancora un fondo azzurro-firmamento forse allusivo alle gesta rossiane.
Recentemente restaurata, con recupero di soffitti a cassettoni del tardo XV secolo, il Castello di Roccabianca, è di proprietà privata ed è visitabile solo su appuntamento.
Visita il sito: http://turismo.parma.it/