martedì 23 giugno 2009

Il Nocino di Noceto fra storia e leggenda

Ettore Mossini "la Rocca di Noceto"

Il Nocino liquore tonico e corroboante è un caratteristico infuso parmigiano che si aggiunge e completa onorevolmente i preziosi e prelibati prodotti tipici di cui è ricca la terra parmense.

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La storia di questa singolare bevanda ha origini remotissime che risalgono addirittura al 55 a.c. epoca in cui Cesare conquistò la Britannia assoggettandola all'Impero Romano.
Una delle popolazioni indigene, quella dei "Picti" (gente dipinta) che abitava le basse terre della Scozia, non si arrese all'invasore, ma intraprese con esso una cruenta guerra. Prima di iniziare le battaglie contro le milizie romane, i Picti avevano l'usanza di sorseggiare una bevanda scura a base di noci allo scopo di ottenerne forza e coraggio. Ben presto i Romani impararono ad apprezzare quel liquore ed anche a fabbricarlo. Per la Britannia i Picti furono terribilli nemici tanto che per proteggersi dalle loro scorribande venne innnalzato il famoso "Vallo di Adriano". Nell'anno 187 a.c. il console Marco Emilio Lepido tracciò la via Emilia e costruita la strada, fu necessario creare punti di riferimento e collegamento per le milizie ed i pellegrini che vi transitavano. A tale scopo partirono da Roma 2000 cittadini che si stabilirono fra Piacenza e Modena formando presidi fissi che si trasformarono, con il tempo, in vere e proprie comunità. La credenza popolare sosttiene che coloro i quali presero possesso del territorio pianeggiante posto sulla sponda sinistra del fiume Taro vi scoprirono un luogo nel quale erano abbondantissimi gli alberi di noci, e per detto motivo, lo battezzarono "Noxetum", Noceto (grazioso paese situato lungo la Via Francigena - nella provincia di Parma). I suoi abitanti romani, memori degli insegnamenti dei loro avi, molti dei quali reduci dalla Britannia, approfittando della presenza di numerosissime piante di "Glans Jovis" iniziarono a produrre quel liquore universalmente appellato "Nocino".

La tradizione insegna che perer ottenere un prodotto eccellente si dovrebbero però osservare alcune "regole particolari": una mano femminile, a piedi scalzi, dovrebbe raccogliere le noci bagnate dalla rugiada, la notte di San Giovanni (23 Giugno), il frutto dovrebbe quindi essere tagliato con una lama di legno di noce e non di ferro. La notte di San Giovanni è fra le più corti notti dell'anno e viene definita dagli erboristi "notte del tempo balsamico". La tradizione vuole che Rolando Rossi, cavaliere dell'Ordine Gerosolimitano e signore di Noceto nel 1448, fosse ghiotto della bevanda a base di noci "noxinum" che gli venicva diligentemente preparata dalle castellane del borgo. Anche Maria Luigia, duchessa di Parma, quando dimorava nella regggia di Colorno, la sua piccola Versailles" pareva non disdegnasse degustare dopo i pasti un buon bicchiere di Nocino.

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